Chi ha qualcosa da dire sceglie un canale che ritiene efficace in base al messaggio che vuole dare ed al ricevente ideale. Questa la regola base della comunicazione. Poi sappiamo anche che il mezzo che si utilizza finisce per influenzare il messaggio stesso e la sua percezione e quindi il suo fine. Il medium è il messaggio, citavamo a memoria Mc Luhan ai tempi dell’Università.
Noi volevamo parlare di cultura scegliendo come obiettivi della nostra comunicazione gli operatori culturali cittadini, gli artisti, chi amministra la città e chi ha mantenuto un po’ di curiosità critica. Per questo abbiamo scelto il mezzo del blog. Un modo dinamico e veloce per dire quello che pensavamo e per indicare strade o esempi da seguire. Ma il nostro “essere collettivo” andava oltre ed abbiamo continuato a parlare di ciò che in questa città manca ed andrebbe fatto. Oggi abbiamo la possibilità di cambiare canale, di aggiungere anzi un canale a quello già usato e di conseguenza adeguare la nostra comunicazione e soprattutto il target. La BombaCarta approda anche in tv. Da questa sera comincia infatti l’avventura di “Siena Cult Sera – la terza pagina in tv” che andrà in onda ogni venerdì alle 21 su Siena Tv sui canali 669 e 682 del digitale terrestre. More…
(avviso ai naviganti: post lungo, noioso, concentrato sui contenuti culturali e avulso dalla polemica, dall’ironia e dalla bagarre politica. Se cercate quello, ne troverete in abbondanza in altre sedi).
A volte il tempo serve. Così, noi della BombaCarta arriviamo a scoppio ritardato a raccontare, 36 ore dopo, cosa è successo, dal nostro punto di vista, ieri sera all’incontro pubblico in Sala delle Lupe dedicato a Siena 2019 (certo che ci eravamo, per chi ci avete preso…?).
Prima le precisazioni necessarie.
Innanzitutto arriviamo a scoppio ritardato non perché eravamo al mare, ma per due motivi calibrati.
1. A volte per essere lucidi e onesti intellettualmente è necessario ragionare un attimo, metabolizzare e riflettere, così da riuscire a parlare con la testa e non con la pancia.
2. Ritardare di 36 ore ci permette di driblare il dibattito obiettivamente stucchevole e poco costruttivo che si è già abbondantemente sviluppato (e anche rinsecchito, a mio parere) sui social network che tanto male hanno fatto a questo Paese.
Inoltre, al di là delle opinioni personali che qui poco ci interessano (le mie: Sacco e Valentini sono usciti pressoché incolumi da quello che avrebbe potuto essere un bagno di sangue, soprattutto per ‘merito’ di un’opposizione che ha con superficialità perso un’occasione enorme, rinunciando a presentare critiche violente ma serie e limitandosi invece a una inutile e poco dolorosa – per gli interlocutori – polemichetta di parte), la BombaCarta si occupa di cultura e quindi è sulla cultura che ci vogliamo concentrare.
Attenzione attenzione: la fine del mondo è soltanto rimandata. Ci aspettavamo orde di materani ad abbeverare i cavalli in Fonte Gaia, ma – al momento – non si sono viste. Ci aspettavamo una città ridotta in cenere e anche questo al momento non è avvenuto. Ci aspettavamo un po’ di autocritica e anche di ciò, al momento, non vi è traccia.
Andiamo per ordine, venerdì dopo la vittoria di Matera si è misurato un dispiacere autentico di chi sinceramente ci aveva sperato nella nomina. Chiaramente chi “apre bocca e lascia andare” non è mancato neppure in quelle ore immediate, ma nel complesso ho personalmente apprezzato la reazione della città. Ho anche passato un sabato in cui ci sembrava che il titolo di capitale lo avessimo davvero conquistato: prima con l’inaugurazione dell’Archeodromo di Poggibonsi (un consiglio spassionato: andate a vedere di cosa si tratta), poi un’affollatissima apertura della nuova libreria Cartazucchero di Maddalena ed Elisabetta dove davvero pareva essersi data appuntamento tutta Siena (appuntamento proprio no, con qualcuno ci siam persi per pochi secondi) e tutti a complimentarsi per l’idea e per la sua realizzazione. More…
Una tiepida domenica di ottobre che non si arrende all’arrivo dell’inverno e ci permette di girare ancora in maglietta e sandali. Mi concedo una camminata cittadina, ammiro dal basso chi ha scelto il Facciatone per affacciarsi su una Siena che riposa e che concede sotto il sole il meglio di sé. Brulicano lassù, piccoli come formiche, i visitatori che si moltiplicano nelle strade, siedono ai tavolini dei bar e dei ristoranti, si godono Piazza del Campo. I mesi di settembre e ottobre sono quelli di maggior richiamo, mi ha detto un’amica guida turistica; e lo confermano colleghi che hanno dovuto fermarsi qui per lavoro, pochi giorni fa, e hanno faticato a trovare una stanza in albergo, con i motori di prenotazione on line che davano il 70 per cento della capacità ricettiva già occupato.
Mettiamoci alla prova: stando al vecchio gioco del suddividere le persone in base alla loro predisposizione nel vedere un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, mi sto interrogando se in questi giorni a Siena ha chiuso una storica libreria oppure ha aperto una nuova esperienza imprenditoriale e culturale. Sì perché non di sola Siena 2019 vive la città in queste ore, inaugurerà infatti il 18 ottobre la libreria caffetteria Cartazucchero, che sorge dopo l’esperienza della libreria Ancilli che ha chiuso definitivamente i battenti da un mese circa. Le sorelle Belli (Maddalena ed Elisabetta), con Claudio (il Parri che vestirà inediti panni di vivandiere), hanno scelto un giorno non casuale per cominciare la loro avventura, quello successivo al verdetto su chi sarà capitale europea della cultura nel 2019. Hanno voluto – immagino io – stare fuori dalle voci, dalla bagarre, dalle magliette colorate, dalle manate magenta e calzettoni per colonne fatte “dalle nostre donne di contrada” (op. cit.). More…
I fari squarciano il buio di via Massetana Romana e come ogni volta rivolgo un bonario augurio di breve degenza ospedaliera al genio ingegneristico che ha previsto che gli ingressi ai vari lotti fossero dislocati in modo tale per cui quando finalmente vedi il luogo in cui devi andare hai ormai oltrepassato l’entrata e devi rotondeggiare allegramente e tornare indietro. Arrivo davanti alla pasticceria Piloti&Cantanti e sulla sinistra intravedo una pallida lucina che illumina un’entrata che definire anonima è celebrativo. Ma al di là della porticina c’è uno spazio, che si chiama Multiverso. Multiverso è un network di coworking del Centro Italia, presente a Firenze, Lucca, Siena, Foligno. Scambio di competenze, condivisione di conoscenze, offerta di servizi per freelance e startup. A Multiverso si sono rivolti dei ragazzi in cerca di uno spazio creativo e performativo, e la risposta è stata positiva. Un plauso a chi gestisce questo spazio. Ecco che allora nasce Bluering-Improvisers. I fratelli Bondesan, giovanissimi ma già noti nel circuito musicale, raccolgono attorno a sé altri musicisti desiderosi di recuperare un dialogo artistico che ormai sembra soffocato dall’asfittico panorama di offerte e di occasioni. More…
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