Anche la musica si scopre povera a Siena. Adesso bisognerà capire come e dove potranno essere reperite le risorse per mantenere operative e qualitativamente eccellenti realtà come Accademia Musicale Chigiana, Siena Jazz, Istituto Rinaldo Franci e tutto ciò che ad esse ruota intorno. Di certo sarà necessario che tutti facciano la loro parte, nel senso che anche queste istituzioni dovranno guardarsi allo specchio e ammettere di avere qualche chiletto di troppo. Ma di questo già si sono accorte e qualcosa è in corso, potranno in questa fase aiutare il focus sui progetti, una maggiore chiarezza degli scopi e degli obbiettivi, e perché no un aumento delle cooperazioni e delle sinergie su temi e spazi.
Già, spazi… quali?
“Quando sento parlare di cultura, metto mano alla pistola o al portafogli” diceva – parafrasando Goebbels – il produttore de “Le Mépris” di Godard. E mano alla pistola dovrebbe mettere anche l’amministrazione comunale quando il tema cultura comincia a serpeggiare su giornali e social network. Mettiamo in fila un po’ di cose.
Santa Maria della Scala continuamente in prima pagina. Si parla di progetti di recupero, di lavori e ristrutturazioni e di agibilità, ma contemporaneamente la gara per sorveglianza, biglietteria e servizi didattici è sospesa: mancano gli accordi tra la ditta che ha vinto l’appalto e i sindacati, manca soprattutto la volontà di risolvere una volta per tutte la questione.
(Discorsi e ricorsi storici, ovvero chi non la fa non l’aspetti)
PROLOGO. In consiglio comunale, il prossimo 27 novembre, l’amministrazione presenterà la bozza del nuovo assetto organizzativo e gestionale che sarà dato al Santa Maria della Scala: pare che il modello di riferimento sia una fondazione di partecipazione pubblico-privato al 50 per cento come quella che gestisce, ad esempio, Palazzo Strozzi a Firenze. Ma la forma gestionale è solo un dettaglio (anche se ha monopolizzato la discussione politica degli ultimi due anni). Quello che serve e che manca al Santa Maria oggi è soprattutto una visione progettuale: così noi della Bomba siamo andati a rileggere e a riscoprire, nel passato e nella storia, cosa ha immaginato chi ci ha pensato prima di noi.
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Nel 1903 nasceva a Siena la Società Amici dei Monumenti su iniziativa di Fabio Bargagli Petrucci con il fine di conservazione, ricerca, tutela e divulgazione dell’arte senese, ma non solo. Gli intenti filantropici di proselitismo e affezione al patrimonio municipale rispondevano all’esigenza di salvare le opere dai trafugamenti e le chiese delle espoliazioni, allora piuttosto comuni. Gli scritti presenti sui primi due numeri della “Rassegna d’Arte Senese” già “Bullettino della Società Amici dei Monumenti” (1905) offrono notevoli spunti di riflessione sul tempo attuale, per la lungimirante capacità propositiva, il cui orizzonte rasenta i confini dell’illusione, unita ad una chiara consapevolezza del valore e delle carenze delle istituzioni artistiche italiane.
La sfiducia verso una legislazione dei beni culturali carente, la consapevolezza di dover superare tutti i cavilli di una burocrazia che non fa distinzioni, si connettono all’idea di una svolta culturale diffusa per affidare ai cittadini stessi il compito di valorizzare la propria cultura. Bargagli Petrucci auspica per ogni centro culturale minore una rinascita a partire proprio dalle radici artistiche, nell’ottica più ampia di un risveglio dell’Italia intera. More…
Dopo qualche mese ci ritroviamo ancora di fronte ad una lettera aperta alle istituzioni sulle questioni irrisolte dello spettacolo dal vivo a Siena.
Ma c’è una novità: stavolta a scriverla non è un collettivo di artisti, bensì una singola compagnia teatrale. Cosa è successo? Quelle rivalità da sempre indicate come una delle maggiori debolezze delle compagnie del teatro e della danza cittadine sono tornate a manifestarsi, dopo un apparente e brevissimo momento di concordia? Non lo so, non credo; sta di fatto che Straligut Teatro ha ritenuto opportuno muoversi individualmente, portando avanti una questione che li riguarda come “uno dei tanti esempi, forse il più stridente, della mancanza di trasparenza nella gestione delle risorse per le politiche culturali senesi”.
La questione individuale è l’azzeramento del contributo da parte della Regione Toscana rispetto al progetto In-Box (su cui potete informarvi qui), dovuto, secondo Straligut, alla latitanza del Comune di Siena. More…
Vi ricordate l’atto d’indirizzo sul Santa Maria della Scala? Facendo i conti sta scadendo il tempo per trovare una definitiva definizione a quello “spazio”. Cosa sarà il Santa Maria ancora è piuttosto difficile da dire, perché al di là delle belle idee che vanno soprattutto nella definizione giuridica, ancora manca nel dibattito pubblico un ragionamento sulla funzione di quell’antico museo. Perché di museo si tratta e si deve trattare. Di uno spazio delicato ed un bene culturale inestimabile.
Sinceramente in questi mesi si è sentito parlare di Santa Maria per tanti motivi, ma nessuno più che mi fornisca una visione, un’idea, una progettualità che vada oltre la forma giuridica o le modalità di apertura. More…
di Cristina Rubegni
Si è appena conclusa ICASTICA, annuale d’arte internazionale di Arezzo. Ci sono andata quest’anno e l’anno scorso, la trovo ben pensata, ben allestita e integrata nel territorio in maniera intelligente.
ICASTICA 2014 s’incentrava sul tema della rinascita, secondo il criterio della “crisi positiva”. La rinascita inizia dalla morte e nel primo spazio indoor di Piazza San Francesco sono state inserite due opere che parlano di morte in un muto dialogo che anche da solo varrebbe la visita. Il Cristo di Fabio Viale rimasto orfano a rappresentare la tragicità della morte, più tragica paradossalmente di quella vera di Damien Hirst (gli animalisti si sono scatenati per il montone in formaldeide non so se per la formaldeide o per quella foglia oro forse un po’ kitsch sulle corna…)
In un sonnacchioso sabato a pranzo mi sono accorta che alle 16 era prevista una visita guidata dal direttore Fabio Migliorati e mi sono catapultata. Non capita tutti i giorni che il direttore di una manifestazione scenda dall’olimpo e porti la gente qualunque in visita, senza fronzoli, senza prenotazione e gratuitamente, spiegando le sue scelte e il suo punto di vista e perdendo la cognizione del tempo (la visita è durata molto più del previsto). More…
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