L’arte contemporanea, facciamocene una ragione, esiste anche a Siena. Se ne è accorta la Regione Toscana prima degli altri che ha finanziato all’interno del progetto Toscana Incontemporanea due idee della nostra città, più due della nostra provincia.
In totale sono sei i progetti legati al nostro territorio che hanno partecipato al bando della Regione Toscana ed appunto sono stati finanziati, con un buon punteggio, il progetto del Comune di Siena – Cantiere Comune – nato da alcune esperienze di condivisione del tavolo dell’arte e dell’architettura coordinato dalla paziente e sapiente Michelina Eremita; il progetto dell’associazione FuoriCampo che continua il percorso di Itinera su mecenatismo e formazione ideato da Esther Biancotti e Jacopo Figura assieme a Oda32, ActionBrick e Culturing, più il progetto dei comuni della Valdelsa con Fenice Contemporanea e poi Tuscia Electa, proposto dal Chianti fiorentino ma che negli anni ha interessato anche il Chianti senese. I non finanziati – ma comunque progetti evidentemente solidi e che probabilmente vedranno la luce – sono “Passkey Art Festival” promosso dalla strada del Vino Nobile di Montepulciano ed un progetto di B-Side dal titolo “Ragazzi di Bottega”. More…
La questione è antropologica, non di natura culturale. A limite si tratta di marketing istituzionale e non di altro. Non c’entrano nulla le tradizioni, ma le politiche di immagine necessarie ad una università nel mondo contemporaneo. Sto parlando della cerimonia dei laureati in piazza San Francesco, a Siena, il “Graduation Day” di pochi giorni fa. Chiaramente la città si è divisa, tutti hanno avuto un commento da fare ed in genere negativo, ma secondo me senza cogliere la vera essenza della questione, o del problema se di problema si tratta.
Innanzitutto, liberandoci subito da questo tema (che invece è stato buttato nella discussione da molti) non c’entra niente con le Feriae Matricularum, con i goliardi o con il goliardo. Nessuno vuole importare una tradizione a scapito di altre. Non mi pare che per il loro (anacronistico) maggio i Goliardi abbiamo avuto difficoltà rispetto al passato. Il loro copricapo poi è quello degli studenti, il “tocco” usato per la cerimonia di giugno rappresenta il passaggio della laurea, non più studenti ma dottori, non più goliardi quindi. Avrei voluto poi sentirli i commenti se avessero fatto indossare a tutti i laureati in piazza San Francesco il goliardo dell’Università degli Studi, allora sì che ci saremmo divertiti. More…
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