Avere una storia da raccontare è bello, è la cosa che ti salva come diceva un personaggio di Novecento, il monologo di Baricco: non sei realmente finito fino a che hai una storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla. A Siena abbiamo una Storia, maiuscola, da raccontare ed un potenziale mondiale di pubblico a cui raccontarla, a cui è necessario raccontarla, per far capire davvero chi siamo, quali siano le nostre tradizioni, il nostro passato e la nostra nobiltà. In fondo la Galleria del Palio nasce per questo, per raccontarci.
Ma vi dirò, io non sono d’accordo. Cioè, è bello raccontarsi ma non è più bello farci raccontare di noi stessi? Non è più formativo confrontarci con gli altri e capire loro, il mondo, cosa sa e cosa ha capito di Siena? Ci saranno tante cose sbagliate, che ci faranno arrabbiare, ma anche la consapevolezza che se il mondo di noi ha capito qualcosa è perché noi glielo abbiamo fatto capire. Come? Raccontandoci solo parzialmente, raccontandoci male o non facendolo affatto. Come ci vedono gli altri è un lavoro psicoanalitico che la città deve fare e che, in parte, sta facendo grazie alla leva dell’arte contemporanea all’interno del progetto #CantiereComune, curato da Michelina Eremita per il Comune di Siena, operatori indipendenti e cofinanziato dalla Regione Toscana. More…
L’arte contemporanea, facciamocene una ragione, esiste anche a Siena. Se ne è accorta la Regione Toscana prima degli altri che ha finanziato all’interno del progetto Toscana Incontemporanea due idee della nostra città, più due della nostra provincia.
In totale sono sei i progetti legati al nostro territorio che hanno partecipato al bando della Regione Toscana ed appunto sono stati finanziati, con un buon punteggio, il progetto del Comune di Siena – Cantiere Comune – nato da alcune esperienze di condivisione del tavolo dell’arte e dell’architettura coordinato dalla paziente e sapiente Michelina Eremita; il progetto dell’associazione FuoriCampo che continua il percorso di Itinera su mecenatismo e formazione ideato da Esther Biancotti e Jacopo Figura assieme a Oda32, ActionBrick e Culturing, più il progetto dei comuni della Valdelsa con Fenice Contemporanea e poi Tuscia Electa, proposto dal Chianti fiorentino ma che negli anni ha interessato anche il Chianti senese. I non finanziati – ma comunque progetti evidentemente solidi e che probabilmente vedranno la luce – sono “Passkey Art Festival” promosso dalla strada del Vino Nobile di Montepulciano ed un progetto di B-Side dal titolo “Ragazzi di Bottega”. More…
Il drappellone di Tommaso Andreini è, non so quanto consapevolmente, il più chiaro specchio dei tempi contemporanei che Siena abbia avuto negli ultimi molti anni. Forse non è poi un paradosso che sia proprio un pittore senese ad incarnare così bene il presente vissuto dalla città e dalla Festa, bene come forse nessuno straniero, nessun artista collaudato, nessun pittore di fama o di esperienza avrebbe potuto incarnare. Andreini legge perfettamente il tempo attuale e lo trasporta sulla seta, regalando a Siena un Palio apprezzato dai contradaioli che in lui, d’altronde, si ritrovano e quindi si stringono a coorte.
ovvero, breve riassunto di quello che (non) è successo a Siena grazie all’Art Bonus.
Quando il ministro Dario Franceschini lanciò l’Art Bonus (era il 2014) sembrava una soluzione geniale per combattere la sempiterna carenza di fondi pubblici e ministeriali da destinare allo smisurato patrimonio artistico nazionale e, al contempo, dare una buona chance di visibilità e marketing a tutte quelle aziende italiane dotate di gambe solide e voglia di farsi belle valorizzando la bellezza. Tutti ricordavamo, d’altronde, di quando Della Valle voleva finanziare il restauro del Colosseo ma non poteva a causa di cavilli e codicilli : alla fine ci riuscì (LEGGI) ma ancora oggi continua a raccontare la trafila che dovette affrontare tra burocrazie e uffici. Ecco qua, d’ora in poi sarà tutto più semplice. L’Italia non aspettava altro.
Arte, Cinema, Danza, Idee, Musica, Scenario, Teatro
Ovvero quando la ricerca di spazi ci fa diventare pazzi
Negli ultimi anni siamo diventati tutti geometri. Ma proprio tutti, anche nel contesto artistico e culturale cittadino. Urbanisti, architetti, periti edili, esperti di agibilità, tecnici 626, periti elettronici. Non esiste più un operatore culturale che non si senta investito di autorità urbanistica e questo per un paio di motivi, che si raccolgono tutti sotto l’unico detto del “necessità, virtù”. Capita sempre più spesso infatti di dover utilizzare spazi non adeguati per allestire spettacoli, concerti, proiezioni, incontri pubblici o quant’altro e di conseguenza gli organizzatori sono costretti a rendere agibile uno spazio che non lo è e soprattutto si ingegnano per individuare questi spazi non adeguati ovunque in città. E allora serate danzanti nei bar, musica dal vivo in piccoli soppalchi, proiezioni in sale dall’acustica impossibile, spettacoli nei musei, nelle chiese, nelle librerie, nelle terrazze, in case private e pubbliche, per strada. More…
Arte, Cinema, Danza, Idee, Musica, Teatro
ovvero, un vademecum di pubblica utilità sui cosiddetti tavoli di lavoro delle politiche culturali
Siena ha un nuovo assessore alla cultura, la professoressa Francesca Vannozzi. Mentre tutti salutano con gioia questa scelta (che a me lascia non poche perplessità, invece) vorremmo ripercorrere per i distratti, gli assenti, i disinformati una delle eredità più importanti che hanno tracciato questi primi anni di assessorato alla cultura.
Tutti ne parlano oggi, anche il sindaco ed anche il Pd, alcuni li usano come un’arma contro il Vedovelli altri come un’eredità importante, ma nessuno di loro sa veramente cosa siano stati gli Stati Generali (noi c’eravamo, ne abbiamo scritto qui e qui) e soprattutto i tavoli di lavoro successivi. Si fa molta confusione, infatti. More…
Arte, Cinema, Danza, Eventi, Idee, Libri, Musica, Santa Maria, Teatro
Se l’articolo di Giulia arrivava fuori tempo massimo il mio arriverà ancora più in ritardo, ma, lo dico subito, questo è inevitabile perché gli stessi Stati generali arrivavano decisamente in ritardo e questo è stato il loro principale difetto. Di contro il mio giudizio complessivo è decisamente positivo. Questi stati generali hanno riunito davvero gli operatori ed in alcuni tavoli hanno finalmente fatto dialogare esperienze, progetti e personalità che difficilmente si parlano e soprattutto hanno mostrato (non in ogni tavolo, ma in molti) una nuova generazione che nel frattempo è nata e si è formata ed ha lavorato bene o male nell’anonimato, lontano dalla visibilità e senza farsene un cruccio. More…
Arte, Cinema, Danza, Eventi, Idee, Libri, Musica, Santa Maria, Teatro
Ok. Siamo (forse) fuori tempo massimo. Degli Stati generali della cultura abbiamo parlato e ascoltato tutti quanti: molte osservazioni, molti punti di vista, molto di tutto. Noi della BombaCarta abbiamo cercato di farne una cronaca in tempo più meno reale grazie al live twitting tramite il nostro profilo (non siete ancora nostri follower?? malissimo. followateci qui!) ma è giunto comunque il momento di tirare un po’ le somme.
Lo farò, così, per punti, tentando di riassumere le questioni. Dunque. Partiamo dalle buone notizie.
“Se non si commissiona il Palio a un artista, automaticamente non si avrà un’opera d’arte“. Sembra una tautologia l’affermazione di Francesco Carone – autore del Palio ‘bianco’ dell’agosto 2011 – ma a ben vedere no lo è. E anzi riflette bene certe scelte operate negli ultimi anni dall’amministrazione comunale.
Anche Franesco Carone è stato tra i protagonisti dell’ultima puntata di Siena Cult Sera che noi della BombaCarta abbiamo curato, cercando di indagare il rapporto tra Palio e arte contemporanea. Se ve la siete persa, le rivedete per intero qui.
Il Drappellone è un’opera pubblica (anche se poi diventa privata) e come tutte le opere pubbliche è, dunque, una grande responsabilità.
Lo sostiene Eugenia Vanni, artista che ha dipinto il Cencio del 2 luglio 2009 e che riflette con noi della BombaCarta sulla valenza e il significato artistico di uno dei maggiori simboli di Siene e della sua cultura.
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