“LE PIETRE MAI SERENE”
manifesto programmatico ad uso di privati cittadini
(in continuo corso d’aggiornamento)
“Le mura del passato le porte del futuro” era un slogan della festa in Fortezza alcune estati fa, ma queste mura e queste porte davano una prospettiva sbilenca: noi vogliamo uno sguardo proiettato sempre al futuro. Il passato della città deve servire a guidare un futuro percorribile per tutti i cittadini. Negli ultimi anni la città ha invece rafforzato quelle mura e chiuso le proprie porte barricandosi in un totale e rassicurante provincialismo culturale da cui oggi è difficile uscire.
Per uscirne è necessario ritrovare la voglia di avere voglia di consumi culturali diversi e soprattutto ritrovare la curiosità verso tutto ciò che non è immediatamente raggiungibile senza sforzo intellettivo o partecipazione emotiva.
Noi siamo cittadini privati di tutto ma non per questo arresi, continuiamo nei nostri campi professionali, culturali ed artistici a nutrirci ed imparare dagli altri, senza supponenti idee di autosufficienza provinciale data da passati gloriosi. Noi vogliamo unirci a tutti coloro che scelgono Siena come luogo di sperimentazione e attuazione di nuove proposte culturali, e decidono di investire in questa scommessa. Noi vogliamo stimolare il confronto, lo scontro civile, l’arringa sociale, la prospettiva sbilenca ma finalizzata alla linea retta.
Quello che essenzialmente vogliamo e proponiamo è una città diversa, diversa in molti aspetti che hanno a che vedere con la crescita prima e la programmazione culturale poi. Una città dove ci sia sempre più qualità e più merito, più permeabilità e spirito critico dato dalla conoscenza e dall’educazione. Sarà quindi necessario ripensare alla formazione nei consumi culturali e nelle espressioni artistiche: perché non tutto è uguale ed ha uguale diritto. Bisogna premiare la qualità e non la fedeltà, bisogna premiare l’idea e la capacità e non l’hobbysmo, l’arte vissuta come secondo lavoro o come semplice passione favorita da nuove tecnologie e amicizie più o meno influenti.
Per troppo tempo questa città ha guardato soltanto il piccolo che generava, senza mai promuovere percorsi e politiche tali da farci crescere verso l’esterno, per troppo tempo ci siamo chiusi convinti che non ci fosse bisogno di educarci a ciò che esisteva fuori dalle mura ed oggi siamo sempre più isolati ed ignoranti. La cultura è stata utilizzata per premiare o per zittire in corse che di culturale ed artistico non hanno avuto nulla.
Noi siamo autonomi e privati cittadini, operatori culturali, artisti che hanno deciso di mettersi assieme fattivamente per migliorare, ciascuno nel proprio campo, l’offerta culturale cittadina. Ci muoviamo con un’etica e con la presunzione di avere i mezzi e le conoscenze per capire. Non ci fermiamo, continuiamo a voler imparare e crescere, continuiamo a formarci ed essere permeabili ed ospitali con l’obiettivo, tra gli altri, di ridare alla città ciò di cui ha bisogno.
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